A margine della popolosa frazione di Inzino, in località Valle, sorge il santuario detto della Madonna del Castello.
La chiesetta, originariamente una piccola santella, venne edificata a partire dal 1717 secondo una struttura semplice e lineare. La sobria facciata è divisa da un liscio marcapiano ad intonaco che si ricollega alle lesene laterali.
Nel registro inferiore troviamo l’ingresso del tempio, che riutilizza l’architrave della precedente santella, nel registro superiore campeggia invece la traccia del grande finestrone che avrebbe dovuto illuminare la navata del tempio, murato e decorato da un finto serramento ad affresco.
L’aula del tempio è divisa in tre campate da profonde lesene e coperta da una volta a botte unghionata per accogliere le finestre laterali. Su tutto lo spazio si estende una ricca decorazione neobarocca di inizio Novecento che ingloba al suo interno gli originali affreschi che possono essere attribuiti alla mano di Domenico Voltolini e presumibilmente ultimati nel 1721. Il tema delle raffigurazioni è ovviamente mariano: la prima campata è dominata dall’affollata scena dell’ Adorazione dei Magi, nella seconda troviamo, oltre al grande medaglione della Natività del Cristo, due piccoli ovati alla base della volta in cui si contrappongono le effigi di Maria Immacolata e Maria Assunta; sulle pareti due riquadri affrescati che rappresentano La Visitazione di Maria ad Elisabetta e La fuga in Egitto.
La terza campata, l’ultima prima del presbiterio, è arricchita nella volta da un grande medaglione in cui campeggia un’ariosa Annunciazione.
Il presbiterio possiede invece, nella volta, un grande medaglione in cui, su più registri, sono raffigurati la Trinità ed alcuni santi. Tutto l’ambiente è dominato dalla grande soasa lignea che trasuda un ricco gusto decorativo.
Volgendo infine lo sguardo verso l’ingresso si può ammirare la grande cantoria che taglia la controfacciata e sorregge un piccolo organo ottocentesco collocato entro una cassa seicentesca caratterizzata da due plastici telamoni ad intaglio di buona fattura che sostengono il grande timpano ligneo.